giovedì 15 novembre 2012

domenica 22 aprile 2012

E SE FOSSE TUO FIGLIO?


E
Questo ragazzo quattordicenne dell'Iowa dopo aver dichiarato ai propri compagi di classe la propria omosessualità è stato oggetto di ingiurie, violenze psicologiche e persino anonime minacce di morte sul cellulare via sms e via internet.

Alla madre Jeannie aveva detto: << Mamma, tu non sai come ci si sente ad essere odiati >>.

Ma mostrarsi sofferente non ha migliorato le cose, anzi, è stato creato a suo nome un gruppo denigratorio sul social network Facebook, al quale sono stati invitati ad iscriversi tutti i contatti di Kenneth, ovvero i parenti, gli amici e i conoscenti che Kenneth aveva deciso di aggiungere alla propria lista contatti per condividere foto, stati d'animo e qualsiasi altra informazione avesse voluto.

Kenneth Weishuhn non ha retto il colpo e si è tolto la vita il 15 Aprile scorso.

"Era felice quando usciva con gli amici" racconta ora la mamma, "lo è stato finchè non si è voluto con loro confidare".

"Le persone che prima gli erano amiche, sono diventati i suoi carnefici" dice la sorella a KTIV, "Molti si sono uniti al macabro gioo di distruggere la sua autostima, di farlo soffrire, altri semplicemente non hanno detto nulla".

Il bullismo omofobo ha ucciso di nuovo. I familiari del ragazzo porteranno con sè un dolore incolmabile ed i colpevoli, se avranno coscienza della propria responsabilità, non potranno placare il senso di colpa per il suicidio di un loro coetaneo.

Questa società che disprezza il diverso continua a mietere vittime.

Le cose possono e devono cambiare, spetta ad ognuno di noi trovare il modo giusto per farlo e metterlo in atto, nel proprio piccolo. Parlando, dicendo NO alle ingiustizie, alle violenze. Rispettando.

Per favore condividete e se volete lasciate un vostro commento, un vostro pensiero a questa pagina:
http://www.holdingtrevor.blogspot.it/2012/04/bullismo-ecco-come-la-societa-uccide-i.html
di: Holding Trevor Blog
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mercoledì 14 marzo 2012

Emanuele Boanini

Al giorno d’oggi è particolarmente triste vedere che persone in condizioni difficili non ricevono aiuto per ragioni politiche.
Alcune patiscono indirettamente gli effetti provocati dai governi che stanziano troppo denaro per gli armamenti e, di conseguenza, trascurano necessità fondamentali come l’agricoltura;il risultato è che, quando una calamità naturale si abbatte sul territorio,la situazione diventa disperata.
Altre persone patiscono direttamente le conseguenze di una negligenza dovuta alla discriminazione nei confronti di una comunità.Se un soldato americano viene ucciso,la notizia ha una diffusione immediata,ma pochi si preoccupano di quanti civili o combattenti vengono uccisi nelle file del nemico.
Tutti coloro che sono stati uccisi erano persone e ognuno di loro apprezzava la propria via.
Il fatto che persone bisognose siamo ignorate o abbandonate per ragioni politiche mostra che cosa ci manca.
Per quanto intelligenti, potenti e abbastanza forti da sfruttare i popoli e distruggere il mondo,ci mancano la gentilezza e l’amore vero.”Letto e meditato su quanto sopra mi pongo una domanda:noi ricordiamo di questo o di quello per i suoi meriti intellettuali,civili, artistici o per azioni eroiche,ma ci dimentichiamo che a questo mondo,ogni giorno, migliaia di bambini, e non solo bambini, muoiono di fame, che altri vengono sfruttati come schiavi, che altri ancora periscono sotto le bombe per una guerra assurda oppure che subiscono violenze inaudite.Ci dimentichiamo che si allontana dal proprio paese per venire nel nostro lo fa per fame e ci dimentichiamo pure che costoro lasciano laggiù i propri cari,i figli o i genitori.
Noi non amiamo nessuno se non il nostro ben stare e non valutiamo mai che quello che succede ad altri oggi può succedere a noi domani.Giorni fa ero a Genova e mentre camminavo in via XX Settembre vedo un uomo in ginocchio che tendeva la mano.

Ad un giovanotto molto ben vestito che ha espresso parole irriguardose il poveretto ha detto
“ Siamo molto distanti io e lei vero?”Ora al sentire queste parole che possiamo fare se non piangere con lui.

giovedì 26 gennaio 2012

Economia : Schumpeter & Keynes


in tutta sincerità, non è che ci si raccapezzi tanto con quello che accade in Italia, in Europa, nel Mondo. Per cui se ne sta "bono e tranquillo", evitando di pensare e dire caxxate come invece fanno tanti intellettuali, politici, giornalisti e uomini e donne alla ricerca di visibilità. Sapeste quanti sono...Ha da passà sta crisi...Ma quando?


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L'apporto più originale e caratterizzante dato da Schumpeter alla teoria economica è, probabilmente, costituito dalla sua concezione dello sviluppo. Opera che nonostante la sua geniale originalità non supera le difficoltà del paradigma neoclassico che lo stesso Schumpeter intendeva risolvere.

Nella sua opera prima, L'essenza e i contenuti fondamentali dell'economia teorica (1908), aveva sostenuto l'affinità dell'economia alle scienze naturali, sostenendo che il suo studio dovesse essere tenuto separato da quello delle scienze sociali. Seguiva così le concezioni di Léon Walras, l'economista da lui più stimato, padre della prima formulazione completa della teoria di equilibrio economico generale, secondo cui il sistema economico si adattava ai fattori esogeni (istituzioni, evoluzioni politiche, eventi storici, ecc.) ed endogeni (preferenze dei consumatori, sviluppo tecnico, ecc.), tendendo all'equilibrio. Ma Schumpeter andò oltre: con il basilare Teoria dello sviluppo economico (1912), l'economista austriaco aggiunse a questo approccio "statico", un approccio "dinamico", adatto a spiegare la realtà dello sviluppo. Ecco la originale definizione di sviluppo data da Schumpeter: «Ogni produzione consiste nel combinare materiali e forze che si trovano alla nostra portata. Produrre altre cose o le stesse cose in maniera differente, significa combinare queste cose e queste forze in maniera diversa»
In un'ipotetica economia basata sul modello statico, i beni vengono prodotti e venduti secondo la mutevole domanda dei consumatori ed il ciclo economico assorbe le influenze della storia, ma i prodotti scambiati rimangono sempre gli stessi, le strutture economiche non mutano, eccetera.

Schumpeter fa notare che questo modello di economia non corrisponde alla realtà e lo supera con il già menzionato approccio "dinamico", in cui un nuovo soggetto, l'imprenditore, introduce nuovi prodotti, sfrutta le innovazioni tecnologiche, apre nuovi mercati, cambia le modalità organizzative della produzione.
L'imprenditore può fare questo in quanto dispone dei capitali messigli a disposizione dalle banche, che remunera con l'interesse, ossia una parte del profitto aggiuntivo realizzato grazie all'innovazione.

La teoria delle innovazioni consente a Schumpeter di spiegare l'alternarsi, nel ciclo economico, di fasi espansive e recessive. Le innovazioni, infatti, non vengono introdotte in misura costante, ma si concentrano in alcuni periodi di tempo - che, per questo, sono caratterizzati da una forte espansione - a cui seguono le recessioni, in cui l'economia rientra nell'equilibrio di flusso circolare. Un equilibrio però, non uguale a quello precedente, ma mutato dall'innovazione. Le fasi di trasformazione sotto la spinta di innovazioni maggiori vengono definite da Schumpeter di "distruzione creatrice", alludendo al drastico processo selettivo che le contraddistingue, nel quale molte aziende spariscono, altre ne nascono, e altre si rafforzano.
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La sua opera principale è la Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta (The general theory of employment, interest and money, 1936), un volume che ha un notevole impatto sulla scienza economica, e costituisce il primo nucleo della moderna macroeconomia.

In esso Keynes pone le basi per la teoria basata sul concetto di domanda aggregata, spiegando le variazioni del livello complessivo delle attività economiche così come osservate durante la Grande depressione. Il reddito nazionale sarebbe dato dalla somma di consumi e investimenti; in uno stato di sotto-occupazione e capacità produttiva inutilizzata, sarebbe dunque possibile incrementare l'occupazione e il reddito soltanto passando tramite un aumento della spesa per consumi o con investimenti. L'ammontare complessivo di risparmio sarebbe inoltre determinato dal reddito nazionale.

Nella Teoria generale, Keynes afferma che sono giustificabili le politiche destinate a stimolare la domanda in periodi di disoccupazione, ad esempio tramite un incremento della spesa pubblica. Poiché Keynes non ha piena fiducia nella capacità del mercato lasciato a se stesso di esprimere una domanda di piena occupazione, ritiene necessario che in talune circostanze sia lo Stato a stimolare la domanda. Queste argomentazioni trovano conferma nei risultati della politica del New Deal, varata negli stessi anni dal presidente Roosevelt negli Stati Uniti.
La teoria macroeconomica con alcuni perfezionamenti negli anni successivi giunge ad una serie di risultati di rilievo nelle politiche economiche attuali.

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Gastaldo Paolo :

bè se persino Polillo ier sera dalla berlinguer ha detto e confessato che le misure son di facciata per tenere a bada per un pò i mercati ...ha aggiunto che la PALLA SALVAEURO è tutta in mano alla Germania, se disporra' o meno a mezzo BCE l' immissione di liquidità necessaria, a rifinanziare la CRESCITA SENNO' IL CRAK è SICURO e SI TORNA ALLA LIRA ..l' euro esplode !
Come si fà ad avere una moneta unica senza governo ? senza uno stato federale ? con paesi deprivati di sovranità monetaria ?
e una Germania che si è eretta a padrona indiscutibile dell EURO ?
in una federazione di ben 17 stati ? che non contano un CAZZO ?
A QUANTO PARE !LE COSE SONO SEMPLICISSIME DA CAPIRE E FAR CAPIRE QUI NON SI TRATTA DI ESSERE CONTRO ALLA UE MA SE LA UE NON ESISTE ..CHE FACCIAMO ?
....ALTRE MANOVRE SU MANOVRE ..NUDI ALLA META MA SALVIAMO L' EURO DEI TEDESCHI ?

.Nino La Rosa :
‎@Paolo. Sono cittadino europeo già dai primi anni '50 e per mestiere ho vissuto in un ambiente internazionale e da europeo mi sono comportato, allora.
Non ho voluto imparare il tedesco, tanto parlavamo tutti inglese ed inoltre conoscevo francese e spagnolo.
Ho gioito alla caduta del muro.
Dai tempi di Maastricht vado dicendo che bisognava armonizzare le politiche di spesa e che bisognava creare lo Stato Europa, con una Costituzione elaborata da UNA COSTITUENTE ELETTA A SUFFRAGIO UNIVERSALE E NON DA QUELLA "CONVENZIONE" o dal Trattato di Lisbona.
Salvare l' Euro si può, basta ritornare a Maastricht con l' intendimento di aiutare i più deboli a conseguire i famosi vincoli di allora, ancora validi.
Gastaldo Paolo :
dubito che succederà ...
Nino La Rosa:
‎@Paolo.Tu sei giovane ed hai il dovere di crederci, anche perchè sei un punto di riferimento.
circa un'ora fa · Mi piaceNon mi piace più.Gastaldo Paolo io ho una mentalità decrescente ...odio l' euro odio!!!
mi stan sulcazzo i tedeschi e i primi della lasse le società alveeare ..ad es. la competizione globale internazionale e il capitalismo !io sono un italiano che sarebbe felice se noi fossimo autarchici ...neutrali come gli svizzeri e fuori da sta merda capitalista-bastarda globalizzata e vendere provole salumi vino design arte e il ns bel paese, per me se ne potrebbero andare tutti a fan culo!
, noi si dovrebbe essere nazione tutelata dall unesco e patrimonio dell umanità ...ecco quel che penso !
.Nino La Rosa :
‎@Paolo.Come sai, concordo però...Io sono vecchio, ma tu sei giovane e sei un punto di riferimento e non puoi fare a meno di espandere e diffondere quanto sai e credi. Sennò questo Paese va dove voleva portarlo al tappone (a donne di facili costumi)...
Gastaldo Paolo:
In questo periodo non sò perchè simpatizzo per il Giapponesi ..sono isolani laggiu' sperduti nell' oceano, hanno avuto una tragedia tremenda Fkushima ..ma anche tanta dignita' ed ingegno ..Hanno un Pil annuo di oltre 5000 miliardi e un debito pubblico pari al 220% ma se ne fregano !
Nessuno li attacca ..sono liberi anche se diminuiti sull offensiva produttiva cinese!Ma se ne fregano!! vanno avanti con onore i giapponesi ! Non rompono i coglioni a nessuno !L' italia non sarà mai un Giappone m,a potrebbe essere paese di testimonianza non allineato pacifico ed operoso !!!
E' eversivo dire questo ?
Produrre quel che ci serve dove ci serve ! tecnologia utilizzo risorse umane migliori !welfare state e keinesismo !
Mettere a frutto l' ingengo italiano fare arte scienza ricerca .ò.turismo enogstronomia !USCIRE DAI COMBUSTIBILI FOSSILI E DAI RICATTI ...IDROGENO AUTO ELETTRICHE E FOTOVOLTAICHE ...
RETI ELETTRICHE IN SMART GRID !
AVVENIERISTICHE RIPULITURA DEI PAESAGGI!!!!!
TECNOLOGIA ITALIANA LAVORO DIRITTI E CHE SE NE VADANO A FAN CULO I NAZI LIBERISTI AGUZZINI !------
VOGLIONO MANGIARE ITALIANO SE LO PAGANO !
VOGLIONO ARREDI ITALIANI SE LI PAGANO!!!!
SONO NOSTRI ! VOGLIONO ABITI ITALIANI---- IDEM SCARPE ITALIANE ?
INSOMMA IO SONO PER UN AUTOCARCHIA AVVENIERISTICA E CIVILE DI DIVERGENZA DAGLI IMPERIALISMI ---P
ACE LAVORO EQUIDISTANZA LIBERTA' BENESSERE PER IL NS POPOLO GIUSTIZIA E LEGALITA' OSPITALITA' ECCO QUEL CHE PENSO !
Nino La Rosa :
Il tuo è un keynesismo in piena regola, non autarchico ma "efficiente"" ossia idoneo a sodisfare le motivazioni interne ed esterne.
E' quello che chiamo "sistema Italia", ossia un complesso di reti interconnesse con "mission" una qualità della vita degna per i suoi cittadini in un ambiente "pulito" ricco di storia, di cultura, di bellezza.
Lavora, Paolo....
Nino La Rosa:
E i tedeschi? Ma chi li ha mai calcolati sti krukken, neoricchi, cialtroni e limitati peggio dei padani...
.Nino La Rosa:
Ci ho lavorato e anche con gli austriaci: ne ho fatti di caxxiatoni....(in Italiano o in Inglese, si intende)
Gastaldo Paolo :
SCUSA MA è DI DESTRA AVERE VOGLIA DI MANGIARSI I POMODORINI DI PACHINO O IL LARDO DI COLONNATA ? IL PESTO COL BASILICO DI PRA' non è nazionalismo il mio ma l' idea del decrescentismo solidale ecoautarchia del XXi secolo
Salvatore Curatola:
Buonasera! L'Europa è ad un bivio, o come diceva Nino la Merkel si decide a foraggiare economicamente l'UE ed a farla sostenere da un governo democraticamente eletto dal popolo riducendo la BCE al ruolo che dovrebbero avere tutte le banche di stato, oppure si ritorna alla liretta, al franco, marco, ecc.

In ogni caso è stato dimostrato che l'Inghilterra ha un debito pubblico è il 900% del Pil, a differenza dell'Italia il cui debito pubblico è il 120% del Pil e nonostante ciò è costante oggetto di attacchi e speculazioni dei mercati finanziari. La peggior risposta al mondo che si possa aver dato è stata quella di impoverire la gente per sostenere le banche.

Occorre urgentemente (altro che liberismo e globalizzazione!) tutelare i nostri prodotti, come ad esempio gli agrumi che vengono mandati al macero perchè più conveniente importare roba scadente dal Marocco e dall'Egitto. Secondo me la carenza nei controlli è proprio la vulnerabilità del nostro sistema, manca il controllo delle filiere produttive

Gastaldo Paolo:
purtroppo non ci capiscono e ci scambiano per destri ma siamo per la società inversa... non competitiva,non bellicosa non imperialistica semplicemente vogliamo essere liberi ed uniti dimmi che cazzo ce ne frega a noi competere coi cinesi '? con gli indiani ? fare guerre ?
contro chi e perchè noi doivremo fare i guerrieri ? riavvicinare le produioni ai consumi.... economia reale territoriale banche nazionalizzate distinte da quelle d' investimento e d' avventura .
Noi vogliamo i treni le scuole pubbliche la santita ' evoluta avanzata e salari ingrado di potersi comprare le mozzarelle d' italy! quelle vere e buone la ns scarpe!! i ns abiti!!!!!!
la ns qualità e dare a lavoro!
lavoro a tutti ai giovani alle donne ai migranti !
Io impiegherei i migranti e disoccupati a riparare il paese nel grande piano difesa idrogeologica !
del paesaggio della riqulificazione per la ns sovranità alimentare e bio .
Salvatore Curatola :
Paolo, questo non è un problema italiano, ma dei nostri tempi.
Ci siamo fatti trascinare in una globalizzazione totale che sta portando tutti gli stati al collasso.
Non esistono più politiche economiche o piani di sviluppo sostenibili, perchè basta una fibrillazione dei mercati che costringe governi a dover cambiare strategia. Lo Stato non è una azienda, così come la famiglia ed una volta la moneta era strumento dell'uomo per poter vivere, oggi l'uomo è strumento della moneta

.Nino La Rosa:
‎@Paolo.concordo pienamente. dico io.E' questo che si devono mettere in testa quelli che fanno politica: trovare l' autentica mission del sistema Italia, della quale tu hai espresso la sintesi.

Riapropriamoci culturalmente di questo Paese.

venerdì 23 dicembre 2011

Pietro Ancona
La guerra in Siria è in corso da mesi nonostante il veto del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Una guerra che ha una grossa copertura massmediatica dal sistema informativo occidentale e filooccidentale. Viene spacciata per "repressione" del regime contro il popolo ripetendo la menzogna applicata alla Libia. E' una guerra di occupazione in cui sono impegnati eserciti privati e semi privati opportuna...mente diretti da esperti della Nato e da militari di paesi arabi conniventi. Israele è della partita anche se mediaticamente tiene un profilo basso. Le forze impegnate ad abbattere il governo siriano (e poi lo Stato) sono praticamente inesauribili. Quanto tempo potrà durare la Siria assediata in casa?

domenica 18 dicembre 2011