domenica 18 settembre 2011

Michele Serra ha trovato il modo per abbattere il debito pubblico

Il "metodo don Verzé"

A Bruxelles si cerca una soluzione al problema dell'indebitamento. E si guarda con interesse all'esperienza del San Raffaele. Ma anche alla catena di Sant'Antonio. E all'abolizione del denaro - (di Michele Serra - l'Espresso)

L'Europa ha un debito complessivo di centomila fantastiliardi, pari a cento volte il suo prodotto interno lordo e a due volte il montepremi del Superenalotto. Come rimediare? Sono numerose le strategie allo studio.
Catena di Sant'Antonio. Un alto funzionario della Banca europea ha spedito ai governatori di tutte le banche centrali questa lettera: "Spedisci subito un euro a cinque tuoi colleghi di altri Paesi. Se ognuno di loro spedirà a sua volta un euro ad altri cinque colleghi, si creerà un circolo virtuoso che in pochi mesi risanerà l'economia continentale. Il signor Carlito Munoz, che ha interrotto questa catena, è morto il giorno dopo fulminato da un malore. La signora Eva Kurtmeier, che ha spedito un euro a cinque banchieri europei, ha ereditato centomila euro ed è rimasta incinta a sessantun anni". Secondo gli esperti, il metodo potrebbe essere efficace solo se i paesi europei fossero duecentotrentamila.

Abolizione del denaro. È la proposta di un piccolo gruppo di ministri del Tesoro che si erano attardati al bar durante il meeting di Cernobbio. "Solo al settimo Martini ci siamo resi conto della realtà", ha spiegato uno di loro all'unico giornalista presente alle quattro del mattino. "E la realtà è che tutti i nostri problemi dipendono dal dannato denaro. Senza il denaro, come si potrebbe misurare il debito pubblico? Aboliamolo! Torniamo al baratto. Gli irlandesi pagheranno in patate, i francesi con i loro fottuti formaggi, gli italiani con le loro borsette del cazzo, e così via. Perfino i greci possono dare il loro fondamentale contributo: le olive del Martini".
Prestito omeopatico. Il prestito omeopatico è un'originalissima tattica finanziaria messa a punto dal premio Nobel Karl Boomstein. Funziona così: nello stesso giorno, alla stessa ora, ogni Paese presta al Paese vicino una cifra identica. Così le entrate e le uscite si equivalgono e si diffonde una benefica sensazione di stabilità. Secondo alcuni editorialisti il prestito omeopatico non serve assolutamente a nulla, e Boomstein, pur essendo un Nobel, capisce di economia meno di una capra. "Era solo un'idea come un'altra", si è giustificato Boomstein, "e d'altra parte io sono effettivamente un Nobel, ma per la Medicina".

Metodo Verzé. Le autorità continentali stanno studiando con grande interesse il metodo Verzé, già collaudato con grande successo dal fondatore del San Raffaele: si fanno investimenti faraonici in tutto il mondo senza avere un quattrino in tasca. L'importante è che le cifre investite siano così mirabolanti che nessuno possa mai sospettare che l'investitore ha solo una modesta pensione e vive in un bilocale. Con il metodo Verzé, l'Europa potrebbe risanare per intero il suo debito pubblico emettendo un unico assegno scoperto di settemila miliardi di euro, e girandolo a se stessa. In quanto debitrice e creditrice, non potrebbe neanche denunciarsi.
Soluzione finale. La confusione tra economie latine ed economie ariane è, secondo l'economista tedesco Otto Wurstel, il vero problema. "Non è credibile", spiega, "che spagnoli, italiani e greci abbiano potuto costruire economie efficienti facendo il cameriere. Anche accumulando mance per cinquant'anni, come diavolo hanno fatto?". Wurstel è sospettato di avere simpatie neonaziste ma lo ha negato recisamente alla presentazione del suo ultimo libro, "L'euro uncinato".



Caos. Perché avere tanta paura del Caos? Rispetto al panorama odierno, la prospettiva del Caos appare molto più governabile. Basti dire che oggi ogni euro circolante in Europa è gravato da un'ipoteca cinese, garantito da una fidejussione tedesca, svalutato e rivalutato da ogni comunicato di Moody's fotocopiato da una segretaria durante la pausa-pranzo. Il default simultaneo di tutti gli Stati del mondo, seguito dalla Terza guerra mondiale, viene visto da molti esperti come un elemento di stabilità rispetto alla situazione attuale.
(Michele Serra - Esperto in Macroeconomia del FMI)




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